Arriviamo così alla fine degli anni ‘50 quando le ferite della guerra si erano sanate e il boom economico era ai suoi albori. Ma come trasformare una località di dune selvagge e arbusti mediterranei in una ridente località turistica senza nulla togliere alla bellezza dell’ambiente?
Ci fu una società di Milano che si cimentò in questa impresa, e trasferendosi qui armi e bagagli, studiò questo territorio e impostò le premesse per creare il Lido che tutti conosciamo. Quindi via con le ruspe che, lavorando giorno e notte spianarono tutte le dune portando molti carichi di terra su camion e spargendoli ovunque per livellare il territorio. Ed è così che, dove fu tolta la terra sorse anche il nostro bel Lago delle Nazioni e quando tutto fu appianato l’urbanizzazione potè cominciare. Si iniziò con la progettazione dei servizi e poi vennero le strade che, costruite ad angolo retto diedero una concezione moderna alla località nascente e poi naturalmente il Lungomare, che sarebbe divenuto negli anni il fulcro della passeggiata e il posto privilegiato della movida. L’impronta che fin dall’inizio si voleva dare a questo Lido era di natura sportiva e per questo furono create molte strutture ad hoc per incrementare lo sport. I più giovani non lo ricorderanno, ma qui c’era un valente centro ippico lungo la circonvallazione, dove si disputavano importanti gare di equitazione a carattere nazionale che richiamavano molti appassionati di questo sport. C’era poi il centro del tennis che fu attivissimo fino alla fine degli anni novanta, lo sci nautico e il windsurf che si praticavano sulle acque del Lago, poi la scuola di vela a tutt’oggi attiva che ha insegnato a schiere di giovani a veleggiare. A fianco dei campi da tennis c’era il minigolf sempre molto frequentato e poi un aeroporto turistico ubicato sulle sponde del Lago delle Nazioni che tra l’altro attuava voli panoramici sul territorio del Delta del Po a beneficio dei turisti e in più nei giorni festivi si occupava di fare lanci di paracadutismo sulla Piazza Italia che allora era un semplice Piazzale. Insomma premesse importanti per il futuro della località e strutture sportive molto valide ed originali. Ma, si sa, tutto cambia ed anche il turismo che all’inizio era fatto di vacanze lunghe, mensili o addirittura stagionali, si accorciò nei tempi di permanenza che divennero molto brevi, fatti di una o due settimane al massimo. La permanenza in spiaggia con la tintarella i bagni e quant’altro, divenne prevalente: il tempo per gli sport un po’ alla volta si assottigliò e le attività che si svolgevano lontano dalla spiaggia lentamente cessarono e tutti cominciarono a riversarsi sul Lungomare per le distrazioni e il divertimento che cambiarono divenendo “aperitivo”, ballo, passeggiate, Luna Park, Karaoke e chi più ne ha più ne metta. Non si può fare una classifica di cosa sia stato meglio o peggio, semplicemente la vita è cambiata come pure i gusti dei turisti che tornano ogni anno numerosissimi a trascorrere le loro vacanze al Lido delle Nazioni divertendosi in maniera diversa di un tempo che loro chiaramente giudicano migliore.
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